Ho solo avuto la fortuna di essere uno dei tanti esclusi della federazione gioco del calcio e di essere passato nel posto giusto al momento giusto di fronte a un cartello in cerca di arbitri UISP, passione e dedizione hanno fatto poi il resto. Dopo pochi anni, frutto di una stagione di commissariamento, sono stato prescelto, in mezzo a tanti altri meritevoli, a guidare un settore di attività, quello del calcio, così difficile come quello amatoriale della UISP, che si distingue dagli altri EPS perché fa della Formazione, della Disciplina e della Passione, i suoi punti di forza; un calcio per tutti, un calcio diverso aperto al sociale dove inclusione e integrazione cercano sempre di essere messi in prima fila.
Ho trascorso un decennio come uno di voi, anni in cui passione e dedizione l’hanno fatta da padrona, sacrificando forse me stesso oltre il limite, rifarei tutto e non vorrei rimpiangere solo i tanti errori che probabilmente ho commesso, ma non lo faccio solo perché gli errori sono lezioni di vita e servono per crescere e imparare ad evitarli in futuro. D'altronde solo chi non fa non sbaglia mai. Altre cose frutto dell’esperienza acquisita nel tempo le avrei fatte diversamente, il futuro penserà a rimediarle.
I rimpianti sono soprattutto per quello che non ho saputo dare e per quello che non ho saputo fare, rimpiango l’assenza dell’attività nel calcio femminile, i pochi risultati nel calcio a 5 e nel calcio a 7, l’inconcludenza in quello giovanile, che dovranno essere gli obbiettivi del futuro assieme all’attività rivolta per i diversamente giovani, i “vecchietti” terribili del calcio.
Ringrazio tutti quei soci dirigenti che ci hanno dato una mano di aiuto, quelli con i quali si sono condivisi sacrifici e obbiettivi, quelli con i quali abbiamo prima progettato e poi impastato il cemento dell’attività proposta, anche quelli che hanno mollato a metà strada o quelli che le avversità di ogni tipo li hanno portati per altre strade.
Ringrazio tutti quei dirigenti che hanno creduto in noi, quelli che hanno voluto noi, attraverso me, a dare un piccolo contributo alla causa della UISP sia a livello regionale che a quello nazionale.
Chiedo scusa per le incomprensioni che sono capitate spesso nella conduzione di quella macchina che abbiamo costruito insieme, a volte andavamo troppo in fretta e abbiamo lasciato soci indietro, a volte siamo stati lenti e abbiamo perso soci che si rivelavano più veloci, a volte per carattere, a volte per legittima difesa, a volte per non aver ceduto alle debolezze caratteriali dell’interlocutore di turno.
Abbiamo raccolto una eredità pesante nata dalle macerie di un commissariamento, eravamo l’ultima forza in Sardegna del calcio amatoriale UISP e l’abbiamo portata in un decennio ad essere la realtà più grande realtà amatoriale UISP nell’isola, quella più strutturata, quella formata da più dirigenti che si dedicano al calcio.
E di questo ne andiamo fieri e ne siamo orgogliosi, per riuscirci ci siamo cosparsi tutti il capo di cenere, ci siamo rimboccati le maniche e con tanta presenza continua, fantasia, innovazione tecnologica e comunicativa, e tanto olio di gomito abbiamo costruito un’organizzazione seria dove ognuno sa quello che fa e quando lo deve fare.
Per fare sempre bene non bisognerebbe mai voltarsi indietro ma quando dobbiamo mettere freccia e posizionarsi in corsia di sorpasso per superare le avversità delle attività in corso, è bene guardare, attraverso lo specchietto retrovisore, quel che si è fatto e poi via, a tutta velocità, senza indugio verso nuovi traguardi da raggiungere.
A- L’Attività
B- La Formazione
C- Il Settore Tecnico Arbitrale
D- Comunicazione, Innovazione e informatizzazione
E- La Disciplinare
D- Solidarietà e battaglie sociali
Questo bilancio di mandato lo lascio in eredità a chi mi succederà, a chi avrà il merito, l’onore e la responsabilità di essere un altro “uno di voi”. Questo lo impone la democrazia del nostro statuto, che attraverso una stagione congressuale porterà ad un totale rinnovamento delle cariche dirigenziali in tutta Italia per il quadriennio 2017-‘21. Tutti noi saremo protagonisti di questo rinnovamento che sperò si rivelerà competente, pieno di giovani e donne entusiasti.
Siete tantissimi ma vorrei chiudere questo bilancio ringraziandovi uno per uno, per quello che mi avete regalato, per gli insegnamenti, per l’ospitalità e per l’amicizia che da tanti ho ricevuto, il mio compito scadrà tra due settimane e fino all’ultimo giorno onorerò, come sempre ho fatto, questo lungo impegno.
Il mio augurio più grande, a tutti voi del calcio UISP di Cagliari, va oltre il “Buon Anno 2017”, il mio augurio è quello raccolto in una locuzione latina a me tanto cara “ad maiora”, vi auguro nello sport di indirizzarci insieme “verso cose più grandi”.
Uno di voi
Pietro Casu
Presidente Lega Calcio UISP Cagliari
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